top of page

 

MY DAUGHTER YOSHIKO di Brian Blum, U.S.A., 15’ 00’’

Saki Omura vive con la sua figlia autistica Yoshiko. Troppo timida per essere un peso per gli altri, troppo orgogliosa per chiedere aiuto, Saki affronta il compito di dare a sua figlia la migliore vita possibile.

SPERA TERESA di Damiano Giacomelli, Italia, 15’ 00’’
 

Teresa è una giovane cantante disabile, determinata a diventare qualcuno nel mondo della musica tradizionale italiana, nonostante le difficoltà fisiche, il contesto post-sismico e gli improbabili aiutanti di cui si circonda.

 

100 METRI QUADRI di Giulia Di Battista, Italia, 12’ 46’’
 

Agnese e Joanna sono due donne immobili, impotenti di fronte alla loro condizione. Nonostante la forzata convivenza, le due vivono come estranee, ma un imprevisto romperà i loro fragili equilibri.

HAND IN THE CAP di Adriano Morelli, Italia, 7’ 39’’
Con Violante Placido.


Sonia vive con suo figlio Andrea, affetto da gravi danni motori. Andrea sente il bisogno di masturbarsi. Niente sembra essere efficace, nemmeno l’aiuto di una prostituta. Andrea non sa e non saprà mai, ma chiede amore. 

 

LA VOLTA BUONA di Leonardo Di Fabrizio e Walter Cutrupi, Italia, 13’ 03’’
Con Pietro De Silva.
 

Un figlio indolente, indebitato fino all’osso, vuole sfruttare il padre paralitico per mettere le mani sull’assegno di invalidità.

Durante l'evento “Affectivity Portrait” del festival, che si terrà ad Ottobre nella citta di Molfetta, saranno proiettati i seguenti lavori:

INDIMENTICABILE di Gianluca Santoni, Italia, 20’ 00’’

La storia di Luna e Angel è una storia d’amore fuori dagli schemi, che va oltre i recinti ed il giudizio degli altri.

PARALLEL WINDOWS di Reza Kurmani, U.K., 14’ 13’’

Un uomo disabile trova l’amore e la speranza nella sua vicina, attraverso il confine della finestra della sua camera.

 


DIS-PLAY di Roberto Calabrese e Tito Laurenti, Italia, 8’ 00’’

 

Un ragazzo, con lo sguardo perennemente sullo schermo del telefono, attende in stazione il treno. Un uomo di mezza età, stravagante e sognatore, lo fa uscire dalla sua apatia.

APOLLO 18 di Marco Renda, Italia, 8’ 00’’

 

Il viaggio raccontato come dramma e sogno. Due punti di vista convergenti in un incontro suggestivo e surreale.

bottom of page